Martina Cona, in arte Che fatica, è architetto e illustratrice freelance. I suoi lavori sono caratterizzati da sarcasmo e introspezione, con cui dà volto a gioie e dolori della vita di tutti i giorni. Che fatica è un progetto e un modus vivendi con cui Martina esprime sè stessa, nelle mille sfaccettature della vita.
Dopo il liceo classico mi sono iscritta ad architettura, e riprendendo in mano la matita dopo anni mi sono accorta di quanto sia importante e a volte anche più facile ragionare disegnando. Il disegno così è diventato un vero e proprio modo per me di comunicare, in primis con me stessa, e dopo naturalmente anche con gli altri.
Se puoi immaginare qualcosa puoi anche disegnarla. E se puoi disegnarla puoi anche realizzarla.
Viviamo in un’epoca in cui la condivisione di contenuti online è sempre più semplice e praticata. In questi ultimi anni, a causa dell’emergenza sanitaria che stiamo affrontando, il numero di articoli in merito alla salute è aumentato esponenzialmente. Infatti, è molto comune che gli operatori sanitari condividano sulle pagine social articoli che trattano della pandemia da Covid-19. Ma cosa spinge il singolo individuo a scegliere di ricondividere?
Vi è mai capitato di domandarvi se la natura umana fosse buona o cattiva? Machiavelli ha descritto l’umanità come avida e cattiva; Rousseau, invece, l’ha descritta come altruista e pacifica. Nel corso della storia, i pareri in merito a questo quesito sono stati diversi e altrettanto diversi sono stati gli studi che si sono concentrati sulla ricerca di una risposta…
La paura di fallire e quella di mostrare agli altri il proprio fallimento sono fortemente presenti nell’essere umano, soprattutto in ambito accademico. Gli studenti non presentano differenze solo per quanto riguarda le loro conoscenze o abilità, ma anche dal punto di vista motivazionale. Alcuni, infatti, danno priorità alla difesa della propria autostima piuttosto che all’impegno accademico, per fa sì che il fallimento – ad esempio, la bocciatura – possa pesare in misura minore. Ma quali sono i comportamenti messi in atto per proteggere la propria reputazione accademica?
Quando pensiamo all’ostracismo o esclusione sociale, pensiamo subito ai sentimenti negativi che ne possono derivare. Ciò accade perché esso si verifica quando un individuo viene contemporaneamente ignorato ed escluso da uno o più membri del gruppo. Ma chi ostracizza prova anche questi sentimenti negativi caratteristici della persona ostracizzata?