La dipendenza affettiva vista attraverso il rapporto tra Frida Kahlo e Diego Rivera

La dipendenza affettiva vista attraverso il rapporto tra Frida Kahlo e Diego Rivera

Quando si parla di amore nell’arte, molti nomi possono saltare alla mente: Dalì e la sua musa Gala, Chagall e la moglie Bella, Modigliani e la bellissima Jeanne. Storie d’amore struggenti quanto passionali. Ogni relazione amorosa, affinché si definisca come tale, presuppone un determinato livello di reciprocità e di intimità. Talvolta, però, alcune di queste possono tramutarsi in vere e proprie dipendenze, come quella che si instaurò tra Frida Kahlo e Diego Rivera.

La nota pittrice messicana ebbe una vita complicata e difficile fin dalla tenera età: l’evento che la segnò maggiormente fu l’incidente che la coinvolse all’età di 18 anni, a bordo di un autobus, dal quale rimase gravemente ferita alla spina dorsale. Ciò che più colpisce della storia di questa donna è sicuramente la sua tendenza a trasformare l’enorme sofferenza fisica e psicologica vissuta in opere d’arte tanto belle quanto struggenti. Nel 1922 conobbe per la prima volta Diego Rivera, che la portò a vivere una storia d’amore lontana dai canoni romantici, costellata di litigi e tradimenti continui. Si sposarono nel 1929, ma Diego era infedele, anche se totalmente e indissolubilmente legato solo a Frida; lei, per ripicca, tradiva il marito con uomini e donne. Una relazione, insomma, basata su passione e dolore fino a 10 anni dopo le nozze, quando la Kahlo lasciò Diego a causa del suo tradimento con sua sorella Cristina. Fu un terribile colpo per la pittrice: Frida riversò tutto il suo dolore e i suoi sentimenti nelle opere successive, utilizzando l’arte come metodo catartico e curativo. Ma la loro storia continuò: un anno dopo la separazione si sposarono nuovamente a San Francisco; Frida tornò nella Casa Azul, segnando una storia d’amore tormentata e costellata non solo dal reciproco scambio artistico, ma anche dall’intensità e da una dipendenza reciproca.

In ambito psicologico, si parla di dipendenza affettiva disfunzionale quando ci si riferisce a uno stato patologico in cui la relazione di coppia è vissuta come condizione unica, indispensabile e necessaria per la propria esistenza (Dalle Luche & Bertacca, 2007). Al partner viene attribuita un’importanza tale da annullare sé stessi e non ascoltare i propri bisogni e desideri, iniziando a vivere unicamente in funzione dell’altra persona. Solitamente tale meccanismo viene perpetuato per evitare di affrontare una paura più grande: la rottura della relazione e il conseguente senso di abbandono (Dalle Luche & Bertacca, 2007).
Ma cosa spinge le persone a continuare una relazione segnata da tanto dolore e sofferenza? Tendenzialmente coloro che dipendono dal proprio partner hanno difficoltà ad avere un’identità stabile, tale per cui è proprio dal rapporto amoroso che derivano le basi per confermarsi come persone. Quando questo viene a mancare, anche la propria identità vacilla e si instaura un vuoto.
Reynaud, Karila, Blecha e Benyamina (2010) definiscono una differenza tra Love Passion – ovvero lo stato universale e necessario per gli esseri umani, paragonabile all’amore romantico e che implica un attaccamento funzionale agli altri – e Love Addiction – una condizione disadattiva, caratterizzata dalla personale necessità asfissiante dell’altro e da una relazione il cui scopo è l’assidua ricerca di vicinanza, nonostante la consapevolezza delle conseguenze negative di tale comportamento.

La dipendenza reciproca tra Frida e Diego è chiara e ben espressa nelle loro opere così come il grande dolore scatenato da questa relazione: ne è un esempio il quadro di Frida intitolato Qualche colpo di pugnale (1935), dipinto subito dopo essere venuta a conoscenza della relazione di Diego con sua sorella. Nell’opera, Frida rappresenta sé stessa come vittima di un omicidio perpetuato dal marito, un omicidio metaforico della loro relazione. Per uno sguardo esterno e oggettivo non è facile comprendere il sentimento malsano che può unire due persone in un rapporto di tale natura; certamente l’unione di Diego Rivera e Frida Kahlo è stata in grado di generare qualcosa di importante e decisivo non solo per la storia dell’arte, ma anche per le sorti politiche del Messico.

L’equilibrio di coppia si fonda, però, sul dialogo, sul rispetto individuale e sulla capacità di riconoscere e accettare l’altro come individuo diverso da sé. La possibilità di uscire da una dipendenza affettiva esiste ed è realizzabile attraverso una presa di coscienza del problema: un confronto reale con il proprio partner che permetta di affrontare le paure reciproche, al fine di creare un rapporto più autentico.

 


Bibliografia

Reynaud, M., Karila, L., Blecha, L., & Benyamina, A. (2010). Is love passion an addictive disorder? The American Journal of Drug and Alcohol Abuse, 36, 261 - 267.

Dalle Luche, R., & Bertacca, S. (2007). L’ambivalenza e l’ambiguità nelle rotture affettive. Milano, IT: Franco Angeli Editore.

Opera

Kahlo, F. (1935). Qualche colpo di pugnale [Olio su metallo]. Museo Dolores Olmedo, Città del Messico, MEX.

Chiara Rotunno Chiara Rotunno

Psicologa, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Campania. Ama cogliere la complessità dell'essere umano e confrontarsi con realtà diverse. Le sue grandi passioni sono: i libri, la fotografia, il cinema, l'arte e la musica.

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Angela Gubitosa Angela Gubitosa

Insegnante di Arte e Immagine. Ha studiato graphic design presso l'Accademia di Belle Arti di Catania. Amante della musica e del canto, vanta il ruolo di front woman in una band.

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