Lo stress è, ormai, uno dei problemi psicologici più conosciuti e studiati in ambito scientifico.
Ognuno di noi, infatti, vive e sperimenta, anche giornalmente, situazioni che provocano l’aumento dei livelli di stress, anche se i fattori considerati stressanti e i livelli di stress cambiano da individuo a individuo.
Poiché per stress si intende la risposta psicofisica che l’organismo mette in atto quando sottoposto ad una quantità di compiti emotivi, cognitivi o sociali che vengono percepiti come eccessivi, i suoi livelli possono innalzarsi fino a diventare dannosi quando l’percepisce di non poter rispondere adeguatamente a compiti considerati troppo difficili (Selye, 1976).
Leonor Galhardo, Joana Vital e Rui F. Oliveira (2011) hanno voluto indagare la percezione dello stress nei pesci, data la carenza in letteratura di studi su tale tema in relazione a questi animali. A tal proposito sono stati utilizzati 72 esemplari maschi di Tilapia del Mozambico.
Lo studio si è concentrato su due possibili eventi stressanti: il confinamento (isolamento sociale) e la difficoltà di alimentarsi (dovuta alla somministrazione di palline di cibo che gonfiandosi affondavano nell’acquario). Queste due situazioni, inoltre, sono state studiate in base a due fattori: prevedibilità vs imprevedibilità, che hanno determinato per ciascuna due condizioni sperimentali.
Nella condizione di prevedibilità, il pesce vedeva un cartoncino a strisce gialle e nere che veniva posizionato ai lati dell’acquario 5 minuti prima del confinamento o dell’evento legato all’alimentazione, imparando così ad associarlo al verificarsi dell’imminente evento; nella condizione di imprevedibilità, invece, il pesce vedeva lo stesso cartoncino, ma posizionato secondo tempi casuali e non riusciva quindi a collegarlo all’evento successivo.
Per la valutazione dei livelli di stress sperimentati dai pesci, gli autori hanno in entrambi i casi attenzionato la variazione dei livelli di cortisolo (un ormone che viene solitamente proposto dal corpo in risposta a situazioni stressanti).
Quali sono stati i risultati? I pesci mostravano maggiormente un aumento dei livelli di cortisolo, condizione indicante la presenza di stress, nell’evento di confinamento sociale, soprattutto quando l’evento era imprevedibile. Ciò dimostra che i livelli di stress cambiano in relazione alla valutazione della situazione (ad esempio come prevedibile/imprevedibile) e che un evento fuori dal controllo (imprevedibile) aumenta, anche nei pesci, i livelli di stress.
Queste evidenze ci dimostrano come anche i pesci, in questo caso il Tilapia del Mozambico, siano influenzati dagli eventi e dall’ambiente in cui vivono.
Ciò rappresenta un fattore importante da tenere in considerazione per il miglioramento delle condizioni di vita e del benessere dei pesci, soprattutto in situazioni di cattività.
Inoltre, studi come questo aprono la strada ad ulteriori studi sugli esseri umani e ci aiutano a comprendere che tutti gli animali sono fortemente influenzati da ciò che ci circonda, valutano gli eventi in modo diverso e questa valutazione sarà capace di influenzare la percezione di benessere fisico e psicologico. È importante, quindi, prenderci cura di noi stessi e dell’ambiente che ci circonda!
Bibliografia
Galhardo, L., Vital, J. & Oliveira, R. F. (2011). The role of predictability in the stress response of a cichlid fish. Physiology & Behavior, 102(3-4), 367-372.
Selye, H. (1976). Stress without distress. In Psychopathology of human adaptation (pp. 137-146). Springer, Boston, MA.