L’eiaculazione precoce è una delle disfunzioni sessuali descritte nel DSM-5 e indica un modello persistente (almeno 6 mesi) di eiaculazione che si verifica circa dopo 1 minuto dalla penetrazione e prima che l’individuo lo desideri (American Psychiatric Association, 2013). All’eiaculazione precoce sono associati una serie di problematiche psicosociali che provocano disagio all’individuo: ansia e depressione (Porst et al., 2007), minore sicurezza e autostima (Rowland, Patrick, Rothman, & Gagnon, 2007) e disagio personale (Giuliano et al., 2008).
Attualmente, il miglior trattamento per l’eiaculazione precoce è rappresentato dagli psicofarmaci SSRI, che agiscono come inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina – aumentando la quantità di questo neurotrasmettitore al livello cerebrale (McMahon, 2015). Tuttavia, sono riportati tassi elevati di interruzione del trattamento a causa della bassa efficacia, del costo e di effetti collaterali come la perdita di interesse per il sesso (Park et al., 2017). Quale potrebbe, allora, essere la soluzione? Vi è altra possibilità di trattare l’eiaculazione precoce?
Recentemente Ventus e collaboratori (2020) hanno condotto uno studio per valutare l’efficacia di un trattamento non farmacologico per l’eiaculazione precoce, che consiste in esercizi start-stop eseguiti con l’ausilio di un vibratore. I partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi:
- Il primo gruppo doveva semplicemente eseguire gli esercizi start-stop, 3 volte a settimana per 6 mesi. Ai partecipanti è stato chiesto di masturbarsi utilizzando un vibratore; quando sentivano l’eiaculazione come imminente, dovevano interrompere l’atto fin quando non sentivano l’istinto svanire. L’esercizio doveva essere ripetuto per 3 volte di fila: solo alla sua conclusione e se l’avessero desiderato, avrebbero potuto eiaculare.
- Il secondo gruppo doveva eseguire, prima degli esercizi start-stop assistiti dal vibratore, pratiche di meditazione di scansione corporea di 15 minuti, con l’obiettivo di migliorare il monitoraggio e il controllo dell’eccitazione sessuale intervenendo sulla consapevolezza interocettiva – consapevolezza sensoriale che origina dagli stati fisiologici e che permette il riconoscimento degli stimoli provenienti dall’interno del nostro corpo come, ad esempio, i segnali dell’eccitazione sessuale (Mehling et al., 2012).
- Il terzo gruppo aveva funzione di controllo, pertanto non riceveva alcun trattamento.
Per valutare i cambiamenti, ai partecipanti sono stati somministrati alcuni questionari prima del trattamento, subito dopo, a 3 e a 6 mesi dall’intervento.
Nei controlli effettuati subito dopo la fine del trattamento, i risultati dimostrano che il primo gruppo ha mostrato un miglioramento significativo nei sintomi dell’eiaculazione precoce, ma nessuna riduzione delle problematiche psicosociali, a differenza del secondo gruppo che, invece, ha mostrato anche dei miglioramenti nei livelli di ansia, depressione, autostima e disagio personale.
Durante i controlli di follow up a 3 e 6 mesi dalla fine del trattamento, si è invece registrata una regressione dei sintomi del primo gruppo, che è tornato ai livelli basali di eiaculazione precoce. I membri del secondo gruppo hanno, invece, continuato ad avere un ulteriore miglioramento sia nei sintomi dell’eiaculazione precoce che nelle problematiche psicosociali.
Questi risultati evidenziano come sia necessaria una maggiore indagine delle diverse possibilità di trattamento dell’eiaculazione precoce. Lo scenario descritto integra insieme trattamenti innovativi (sex toys, meditazione) con quelli farmacologici tradizionali, contribuendo così a inquadrare in modo olistico e globale questa disfunzione sessuale. Valutazione e trattamento multidimensionali, che non si limitano all’esclusivo intervento fisico e/o farmacologico ma si estendono anche a quello psicosociale, possono favorire una più sana e soddisfacente salute sessuale in coloro che sono affetti da problematiche inerenti a questa importante sfera della nostra vita.
Bibliografia
American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing.
Giuliano, F., Patrick, D. L., Porst, H., La Pera, G., Kokoszka, A., Merchant, S., Polverejan, E. (2008). Premature ejaculation: Results from a five-country European observational study. European Urology, 53(5), 1048–1057.
McMahon, C. G. (2015). Current and emerging treatments for premature ejaculation. Sexual Medicine Reviews, 3(3), 183–202.
Mehling, W. E., Price, C., Daubenmier, J. J., Acree, M., Bartmess, E., & Stewart, A. (2012). The Multidimensional Assessment of Interoceptive Awareness (MAIA). PloS one, 7(11), e48230.
Park, H. J., Park, N. C., Kim, T. N., Baek, S. R., Lee, K. M., & Choe, S. (2017). Discontinuation of dapoxetine treatment in patients with premature ejaculation: A 2-year prospective observational study. Sexual Medicine, 5(2), e99–e105.
Porst, H., Montorsi, F., Rosen, R. C., Gaynor, L., Grupe, S., & Alexander, J. (2007). The Premature Ejaculation Prevalence and Attitudes (PEPA) Survey: Prevalence, comorbidities, and professional help-seeking. European Urology, 51(3), 816–824.
Rowland, D., Patrick, D. L., Rothman, M., & Gagnon, D. D. (2007). The psychological burden of premature ejaculation. Journal of Urology, 177(3), 1065–1070.
Ventus, D., Gunst, A., Stefan, A., Dhejne, C., Öberg, K. G., Zamore‑Söderström, E., Kärnä, A., Jern, P. (2020). Vibrator‑Assisted Start–Stop Exercises Improve Premature Ejaculation Symptoms: A Randomized Controlled Trial. Archives of Sexual Behavior, 49(5), 1559–1573.