“Il vino mi spinge, il vino folle, che fa cantare anche l’uomo più saggio e lo fa ridere mollemente e lo costringe a danzare e a tirar fuori parola, che sta meglio non detta” (Omero; trad. a cura di Privitera, 2016). Dai versi di Omero, possiamo cogliere quanto, le bevande alcoliche, parte integrante della nostra cultura, sono da millenni associate a momenti di giovialità e convivialità.
Spensieratezza, euforia, leggerezza e divertimento sono stati d’animo che, nell’immaginario comune vengono attribuiti al bicchierino di troppo, che sarebbe diventato, tra giovani e non, l’ingranaggio che mette in moto la macchina dell’interazione sociale, l’elisir miracoloso che aiuta, anche i più schivi e timidi, a intrattenere conversazioni e ad apparire disinvolti e allegri. Bere in compagnia farebbe da collante sociale, promuovendo lo scambio di idee, risate, convivenza e socialità. Ma è davvero così? Quanto bere alcol può migliorare la nostra vita sociale?
Un recente studio (Fairbairn, Sayette, & Creswell, 2020) ha voluto indagare la quantità di sorrisi prodotti, in un contesto sociale, da soggetti che avevano fatto uso di bevande alcoliche. I partecipanti all’esperimento, 513 giovani tra loro sconosciuti, dopo aver consumato bevande alcoliche, sono stati esposti alla visione di uno spettacolo comico. Ma al contrario di quanto ci si aspettasse dallo studio, l’alcol non ha aumentato la probabilità di sorrisi in risposta alle battute della commedia, ma ha fatto sì che i partecipanti sorridessero più del previsto nei momenti in cui non veniva presentato alcun contenuto umoristico, aprendo la strada all’ipotesi che l’alcol possa provocare un’alterazione nella percezione di stimoli neutri o ambigui. Un risultato curioso se associato ad altri studi (Smalwood & Schooler. 2006; Leary & Kowalski, 1995), in cui è stato rilevato come l’alcol andrebbe a disinnescare il disagio e l’imbarazzo che deriva dai momenti di silenzio e meno coinvolgenti di una conversazione.
Ma se le bevande alcoliche sono diventate l’antidoto a tutte quelle sensazioni scomode che non ci piace trasmettere agli altri durante le interazioni sociali, se nella società dell’apparenza ci aiutano rompere il ghiaccio e a mostrarci sicuri di noi stessi, allegri e loquaci, quanto il consumo di alcol può trasformarsi da uso ad abuso? Quanto possiamo esserne in grado di farne a meno?
Questi sono solo alcuni degli spunti di riflessione che si spera aprano la via su possibili ricerche future che facciano maggior chiarezza sul rapporto tra uomo ed alcol.
Bibliografia
• Bracalenti, M. (2004). Aspetti psicologici connessi all’uso di alcol. Annali dell’Istituto Superiore di Sanità, 40(1), 11-17.
• Fairbairn, C. E., Velia, B. A., Kresweel, K. & Sayette, M. A. (2020). A Dynamic Analysis of the Effect of Alcohol Consumption on Humor Enjoyment in a Social Context. Journal of Experimental Social Psychology, 86, 103903.
• Privitera, G. A. (2016). Odissea. Milano, IT: Mondadori.