Psicologa e psicoterapeuta in formazione. Attraverso il suo lavoro di divulgazione vorrebbe aumentare la consapevolezza sui temi della salute mentale e contrastare lo stigma che li riguarda, una parola alla volta.
Psicologa e psicoterapeuta in formazione.
Ho un sogno: che questo tipo di disagio sia considerato con la stessa attenzione, cura e rispetto riservati alla sfera fisica. Ogni anno, nel nostro paese una persona su quattro fa esperienza di un problema di natura psicologica. Mi piacerebbe, nel mio piccolo, attraverso la diffusione di conoscenze e di una corretta informazione, contribuire ad aumentare la consapevolezza del ruolo e dell'importanza che la salute mentale – lungo tutto il suo continuum - ha nella vita del singolo e della collettività, e contrastare lo stigma che ancora oggi esiste su queste tematiche, una parola per volta.
L’incapacità di regolare le proprie emozioni in maniera adeguata, detta disregolazione emotiva, è una dimensione che sta assumendo sempre più centralità nella ricerca psichiatrica. Essa può essere definita come un’oscillazione rapida e intensa di affetti, accompagnata dalla difficoltà nella regolazione di tali oscillazioni e dei comportamenti che ne conseguono (Marwaha et al., 2014). Spesso osservata nella pratica clinica, caratterizza un’ampia gamma di condizioni, tra cui anche ADHD e ciclotimia.
Immaginatevi in piedi, al centro di un palco. Un raggio di luce vi circonda, illuminandovi nel buio e, seppur con fatica, riuscite a scorgere le fitte paia di occhi di chi, seduto in platea, è pronto a osservarvi e ad ascoltare con attenzione ciò che avete da dire. Molte persone sperimentano disagio in contesti simili, ma ora immaginatevi di provare ansia e paura anche mentre fate la spesa, aspettate in fila alle Poste, cercate di divertirvi ad una festa, venite chiamati a leggere in classe o siete invitati fuori a cena.
È sapere comune che il dormire in modo frammentato o insufficiente influenzi il nostro funzionamento durante il giorno; meno noti sono, invece, i cambiamenti che interessano la nostra cognizione e il nostro comportamento quando, durante la notte, siamo svegli.
Recentemente, un gruppo di ricercatori ha pubblicato un articolo che, raccogliendo al suo interno molti degli studi riguardanti le alterazioni cognitive, comportamentali ed emotive che si verificano durante la notte, mette in luce l’associazione tra la veglia notturna e l’incremento dei comportamenti maladattivi.
La morte, così come il lutto, è un’esperienza umana universale; ciononostante, la sua ubiquità non la rende meno angosciante. Coloro che sono costretti a lasciar andare una persona amata, sperimentano preoccupazioni, pensieri ricorrenti e il forte desiderio per la persona defunta, unitamente a fitte di intense emozioni dolorose. Nella maggior parte dei casi, questi sintomi diminuiscono di intensità e frequenza durante il primo anno dopo la perdita, mentre una minoranza di individui sperimenta l’instaurarsi di sindromi psicopatologiche, come il disturbo da lutto complicato e il disturbo depressivo maggiore…
I disturbi del comportamento alimentare sono in continuo aumento nei paesi occidentali e rappresentano una grave morbilità psicologica, fisica e sociale. Ciononostante, molte persone con problematiche legate ad alterazioni delle abitudini alimentari e a preoccupazioni relative al peso e alla forma corporea non riescono a cercare o a ricevere aiuto adeguato. Non solo a causa di barriere personali, come sentimenti di vergogna o paura della stigmatizzazione, ma anche e soprattutto a causa di impedimenti legati all'intervento stesso, come costi, distanza geografica e mancanza di disponibilità dei servizi. In quest'ottica Internet, garantendo relativo anonimato e accesso flessibile in termini di tempo e di spazio, offre molte possibilità . Fra queste, la terapia psicologica internet-based…
La genericità della definizione di psicopatia, termine di frequente usato per descrivere qualsiasi anomalia della personalità capace di creare sofferenza o disturbo all’individuo o alla società, rispecchia l’indeterminatezza che ne permea il concetto…
Che la nostra memoria non sia infallibile, è probabilmente evidente ai più. Eppure, sareste forse sorpresi di scoprire quanti siano fermamente convinti che Nelson Mandela sia morto in prigione e non da uomo libero, solo otto anni fa. Così tanti, in effetti, che ciò che avviene quando si recuperano falsi ricordi – cioè memorie distorte o falsate – è denominato anche “Effetto Mandela”…
Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è una condizione caratterizzata dalla presenza di ossessioni – cioè di pensieri, immagini o impulsi intrusivi, indesiderati e ricorrenti – e da compulsioni – cioè sforzi comportamentali messi in atto per tentare di risolvere l’ansia suscitata dalle ossessioni. Il DOC può iniziare a manifestarsi fin dall’infanzia quando, secondo diversi studi, la prevalenza è maggiore nei soggetti di genere maschile. Le evidenze riguardanti l’età adulta risultano invece più contrastanti: mentre un numero significativo di studi ha dimostrato una distribuzione di genere costante nella popolazione, diversi autori sostengono una maggiore prevalenza di DOC nelle persone adulte di genere femminile…
Nel lontano 1939, lo psicologo Erich Fromm criticava la cultura moderna, colpevole di essere pervasa dal taboo dell’egoismo e di insegnare alle persone che essere egoisti fosse un peccato, mentre amare gli altri una virtù. Secondo Fromm, questo taboo aveva il potere di impedire alle persone di sentire e dimostrare verso sé stessi un autentico e sano amore, da lui descritto come un’affermazione appassionata e rispettosa per la propria felicità, crescita e libertà.
Oggi, questa considerazione risulta ancora attuale e riflette l’abitudine della società a considerare l’egoismo come una caratteristica umana indesiderabile e persino immorale e l’altruismo come un tratto universalmente desiderabile e virtuoso. Ma se i confini di questi due costrutti fossero in realtà più sfumati? È possibile che non tutto l’egoismo sia necessariamente nocivo e non tutto l’altruismo sia necessariamente sano?
La presenza di esperienze dissociative è piuttosto comune nella popolazione generale e non necessariamente configura un quadro psicopatologico. A molti sarà capitato di dimenticarsi di essere alla guida, assorti nei propri pensieri ed arrivare, quasi senza rendersene conto, a destinazione. Oppure di ascoltare una persona parlare, per poi accorgersi di non aver prestato attenzione a quanto detto. Quando la nostra mente perde, anche solo transitoriamente, la capacità di integrare alcune funzioni superiori, viene a crearsi una disconnessione delle funzioni della coscienza, della memoria, dell’identità o della percezione: questo fenomeno viene chiamato dissociazione…
Quanti di noi, dopo un mal di testa particolarmente brutto, hanno cercato informazioni online, per poi trovarsi a navigare nelle acque delle peggiori malattie neurodegenerative e degli immancabili tumori cerebrali? E quando al crescere della preoccupazione cresce anche il desiderio di ricercare sempre più informazioni, il vortice in cui siamo precipitati fatica a chiudersi.
La crescita esponenziale di internet ha rivoluzionato le nostre vite, rendendo informazioni e conoscenze più accessibili che mai – comprese quelle a carattere medico. Il lato positivo? Educare le persone sulla natura, prevenzione e trattamento di specifiche condizioni di salute. Quello negativo? Il “dottor Google”, sempre più frequentemente utilizzato per fare auto-diagnosi e cercare rassicurazioni sul proprio stato di salute…
Il disturbo borderline di personalità (BPD) è un disturbo mentale i cui sintomi caratterizzanti vengono solitamente suddivisi in quattro macrocategorie: 1) alterazione dell’identità, caratterizzata soprattutto da un immagine di sé instabile; 2) disregolazione emotiva – da molti considerata la caratteristica distintiva del disturbo – cioè la difficoltà a identificare, tollerare e modulare i propri stati interni in maniera adeguata; 3) grave impulsività e disinibizione comportamentale; 4) compromissione del funzionamento interpersonale...
Il periodo perinatale, cioè quello che precede e segue la nascita di un figlio, è un momento complesso e delicato, durante il quale una donna può trovarsi a vivere importanti cambiamenti nella sfera corporea, ormonale e fisiologica, ma anche in quella delle relazioni interpersonali e dei ruoli sociali. La gravidanza, la nascita e il successivo periodo di adattamento hanno un potenziale altamente stressante e possono associarsi ad una vulnerabilità della salute mentale nelle future mamme e neomamme…
Lo stress è una risposta del corpo ad elementi, interni ed esterni, chiamati stressors, cioè fattori di stress. Anche se, per molti di noi, si tratta di un fatto quotidiano, alti o prolungati livelli di stress possono rappresentare una minaccia significativa per la nostra salute. Per esempio, numerosi studi hanno dimostrato che i fattori in grado di causare e sostenere i disturbi psicosomatici (cioè disturbi fisici nati in risposta a disagi di tipo psicologico) sono fortemente legati allo stress…
Lo scoppio della pandemia di Covid19 e le misure messe in atto per contenerla hanno provocato un repentino e radicale cambiamento nelle attività quotidiane di tutti noi, causando stress e preoccupazioni di tipo sanitario, economico, familiare e socio-professionale…
L'ansia e la depressione sono tra le psicopatologie più comuni e più frequentemente diagnosticate, non di rado in comorbidità, cioè in associazione tra loro. Diversi studi hanno dimostrato che la sintomatologia ansiosa è comune in pazienti che manifestano un episodio depressivo maggiore, cioè un periodo di almeno due settimane caratterizzato da deflessione dell'umore, incapacità di provare piacere o concentrarsi, sentimenti di colpa e ideazione suicidarie, modificazioni del ritmo sonno veglia, dell'appetito e del desiderio sessuale...