L'esperienza estetica è un argomento molto intrigante e controverso. Tanto attraente da aver attirato l'interesse dei neuroscienziati, i quali hanno inaugurato un campo di ricerca denominato Neuroestetica, incentrato sulla comprensione delle basi neurali coinvolte nell’interazione uomo-arte. I risultati finora ottenuti sono molto eterogenei, infatti non esiste un modello interpretativo condiviso tra i ricercatori. Tuttavia, una visione d'insieme suggerisce che l'esperienza estetica è caratterizzata dall'attivazione di aree sensomotorie, emotive e aree legate alla ricompensa. In particolare si sta arrivando ad un approccio multisensoriale che spodesta la centralità del sistema visivo nell’interpretazione della relazione uomo-arte...
Nulla è più soggettivo dei gusti personali. In particolare, si è scoperto che nulla è più soggettivo dei gusti personali in relazione alle aspettative e al contesto.
Ad esempio, Plassmann, O'doherty, Shiv e Rangel (2008) hanno dimostrato che la preferenza per i vini aumenta all’aumentare del prezzo, anche se inventato. È come se il consumatore si fidasse del valore di mercato attribuito al prodotto, creando un’associazione cognitiva fra la quantità di denaro richiesta e la qualità del vino offerto, e fin qui nulla di nuovo. Tutti noi ci fidiamo dei valori di mercato, grossomodo.
Se, invece, passiamo dal mercato vinicolo al mondo dell’arte contemporanea, che succede?
Ci troviamo davanti a immagini di corpi nudi nelle riviste, su internet, nei volantini pubblicitari e spesso anche al supermercato quando andiamo a fare la spesa. Ogni corpo nudo porta con sé il peso dello stigma assegnatogli nel corso dei secoli dalla società e questo influenza fortemente le valutazioni soggettive del proprio corpo nudo, in termini di comparazione agli standard sociali di bellezza. Ma quanto la storia evolutiva si riflette nelle risposte che uomini e donne danno alla vista di corpi nudi altrui?
Vi siete mai chiesti cosa succede nel nostro cervello quando ci troviamo a Firenze di fronte alla “Primavera” di Botticelli oppure quando ci troviamo nella Cappella Sistina, in Vaticano, e alziamo lo sguardo per ammirare l’opera di Michelangelo? Sicuramente qualcuno potrà essere totalmente indifferente o addirittura darà un giudizio estetico negativo, mentre altri potrebbero provare una commistione di sensazioni positive come piacere, gioia e stupore. Tra l’altro, quando definiamo un dipinto essere bello o brutto, da cosa dipende? La Bellezza appartiene al dipinto oppure alla mente dell’osservatore?