Il Blog di Glia

Psicologia nell'arte | 27/10/2021 Bohemian Rhapsody: l’importanza di lasciarsi andare

Tutti noi almeno una volta nella vita ci siamo trovati a cantare, consapevolmente o meno, Bohemian Rhapsody, famosissima canzone dei Queen. Nonostante inizialmente venne ritenuta troppo lunga per essere passato in radio – dura più di 6 minuti – due anni dopo la sua pubblicazione, nel 1977, fu nominata come “miglior singolo degli ultimi 25 anni”. Questo brano, rappresenta, infatti, un'innovazione nel panorama musicale in quanto fu il primo a fondere diversi stili in un’unica canzone…

Neuroscienze | 16/09/2021 Come funziona il cervello dei musicisti?

Vi siete mai chiesti che caratteristiche ha il cervello di un musicista e come si modifica durante l’allenamento musicale?
In Expert Brain, il neuroscienziato italiano Antonio Cerasa mette in luce le modificazioni cerebrali dei musicisti, soprattutto a livello della corteccia temporale (corteccia acustica), corpo calloso (fascio di fibre bianche che mette in comunicazione i due emisferi), corteccia motoria e cervelletto (coinvolto in processi quali la coordinazione motoria e il mantenimento del tono posturale e dell’equilibrio)…

Psicopatologia | 30/06/2021 Autismo e utilizzo di robot: un connubio possibile

Sono ancora poche le conoscenze in merito a quali siano le possibili cause dell'autismo. Ciò che sappiamo riguarda piuttosto le caratteristiche che possono essere riscontrate nei bambini con tale disturbo. Per disturbo dello spettro autistico si intende un disturbo dello sviluppo neurologico, caratterizzato da disturbi socio-comunicativi e da comportamenti e interessi ripetitivi. I sintomi compaiono dalla prima infanzia e variano da individuo a individuo. L’ASD è spesso associato ad altre condizioni, come ansia, depressione, ADHD e disabilità intellettiva. È proprio questo il motivo per cui sono state svolte numerose ricerche che indagano l'efficacia di trattamenti da utilizzare e l’introduzione di nuove tecnologie per migliorare le capacità carenti, tra cui la terapia robotica e la terapia della danza…

Neuroscienze | 20/06/2021 Alla ricerca di un salvagente nella tempesta dell'Alzheimer

“I'm never gonna know what you go through, all the things I say or do […] I’m not gonna miss you”.
Queste le parole del brano di addio di Glen Campbell, che saluta così tutto ciò che ha sempre amato e che gli mancherà, ma che sa non ricorderà. A volte bastano tre parole per poter cambiare una vita intera, e nel caso di Campbell, queste sono state “malattia di Alzheimer”.
La malattia di Alzheimer è un disordine neurodegenerativo, nonché la più comune forma di demenza: colpisce più di 24 milioni di persone al mondo e rappresenta un grande problema per la salute pubblica a causa dell’assenza di una cura farmacologica per tale malattia…