Vi è mai capitato di sviluppare un legame affettivo nei confronti di un luogo? Esperienze e ricordi possono farci sentire connessi a un determinato ambiente, a cui sentiamo di appartenere e verso cui, possiamo dire, di provare quasi dei sentimenti. Ma si può definire questo un vero e proprio attaccamento? E soprattutto, quali sono gli elementi che influenzano tale tipo di legame?
“Mamma diceva sempre che dalle scarpe di una persona si capiscono tante cose: dove va, cosa fa, dove è stata” (Forrest Gump, 1994).
È innegabile affermare che ognuno di noi, in un primo approccio, giudica e valuta gli altri dall’apparenza: l’aspetto fisico, l’abbigliamento, la postura, il modo di gesticolare e altri aspetti legati all’esteriorità sono il bigliettino da visita che influenzano le nostre opinioni su chi abbiamo di fronte. E se fossero proprio le scarpe a determinare la prima impressione sugli altri?
Nel mondo sportivo, quello dell’arbitro è un compito delicato e di grande responsabilità: controllare che il gioco si svolga in maniera regolare, rende necessaria una condotta che, al di là di capacità tecniche e professionali indispensabili, sappia anche tollerare la pressione di giocatori e tifosi che frequentemente mettono in discussione le decisioni del professionista. Ma quanto il suo giudizio rimane nella sfera dell’imparzialità e obiettività?
Cosa hanno in comune l’uomo e il topolino della “Skinner Box”? Per rispondere a questa domanda, è bene chiarire di cosa stiamo parlando e quali sono i presupposti teorici.
La “Skinner Box” è uno degli strumenti sperimentali più famosi del Novecento. Ideata da Skinner B.F. negli anni Trenta, essa consiste in una gabbia in cui una cavia, che ha la possibilità di muoversi liberamente all’interno di essa, viene condizionata, ossia influenzata, a toccare più volte una leva per ottenere del cibo in associazione con tale gesto e a smettere di premerla se riceve una scossa elettrica. Padre del paradigma del “condizionamento operante”, Skinner sosteneva che un comportamento tende ad essere appreso e riproposto nel tempo, se le conseguenze alla nostra azione sono positive per il soggetto, mentre tende ad estinguersi se le conseguenze ad essa sono negative...
Viviamo in un’epoca in cui la condivisione di contenuti online è sempre più semplice e praticata. In questi ultimi anni, a causa dell’emergenza sanitaria che stiamo affrontando, il numero di articoli in merito alla salute è aumentato esponenzialmente. Infatti, è molto comune che gli operatori sanitari condividano sulle pagine social articoli che trattano della pandemia da Covid-19. Ma cosa spinge il singolo individuo a scegliere di ricondividere?
Cicerone scriveva: “L'amicizia migliora la felicità e abbatte l'infelicità, col raddoppiare della nostra gioia e col dividere il nostro dolore.”
Dai banchi di scuola all’età adulta, gli amici sono, da sempre, compagni indispensabili nella vita di ognuno di noi. Seppur con forme e significati differenti in relazione all’età e alle diverse esperienze, l’amicizia è per tutti uno spazio sicuro, capace di colorare momenti che, senza amici, non avrebbero lo stesso sapore…
Vi è mai capitato di domandarvi se la natura umana fosse buona o cattiva? Machiavelli ha descritto l’umanità come avida e cattiva; Rousseau, invece, l’ha descritta come altruista e pacifica. Nel corso della storia, i pareri in merito a questo quesito sono stati diversi e altrettanto diversi sono stati gli studi che si sono concentrati sulla ricerca di una risposta…
Il binomio smartphone – social ha reso una pratica ordinaria lo scatto di foto che immortalano momenti quotidiani della vita di ognuno di noi e la conseguente pubblicazione sui social. Nel mondo della fotografia finalizzata alla condivisione sui social, un ruolo peculiare deve essere attribuito al “selfie”, autoscatto realizzato con la fotocamera puntata verso sé stessi che mira ad essere postato sui social network…
La paura di fallire e quella di mostrare agli altri il proprio fallimento sono fortemente presenti nell’essere umano, soprattutto in ambito accademico. Gli studenti non presentano differenze solo per quanto riguarda le loro conoscenze o abilità, ma anche dal punto di vista motivazionale. Alcuni, infatti, danno priorità alla difesa della propria autostima piuttosto che all’impegno accademico, per fa sì che il fallimento – ad esempio, la bocciatura – possa pesare in misura minore. Ma quali sono i comportamenti messi in atto per proteggere la propria reputazione accademica?
Tra i diversi ambiti in cui donne e uomini si contendono il primato, c’è sicuramente il mondo della guida, in cui entrambi i generi, rivendicano migliori capacità e abilità nel comportamento al volante. Da una parte abbiamo il genere femminile, che considerato dagli uomini un pericolo costante, decanta maggiore affidabilità e sicurezza; dall’altra parte gli uomini, considerati dal gentil sesso irresponsabili e sprezzanti del pericolo, dichiarano, invece, di possedere maggiore capacità pratica e prontezza di riflessi. Ma tutto ciò, è frutto di luoghi comuni o corrisponde a verità? Chi vincerà la sfida al volante?
Quando pensiamo all’ostracismo o esclusione sociale, pensiamo subito ai sentimenti negativi che ne possono derivare. Ciò accade perché esso si verifica quando un individuo viene contemporaneamente ignorato ed escluso da uno o più membri del gruppo. Ma chi ostracizza prova anche questi sentimenti negativi caratteristici della persona ostracizzata?
Chi non è, almeno una volta nella vita, caduto nella trappola delle fake news?
Rimanere incastrato nell’ingarbugliata rete di notizie ingannevoli e distorte sembra essere, ormai, molto semplice: dai titoli “acchiappa click”, la cui principale funzione è quella di incrementare il numero di visualizzazioni attirando i lettori, a contenuti parzialmente o del tutto inventati, finalizzati alla diffusione di notizie senza fondamento che vengono strumentalizzate per influenzare l’opinione pubblica. Il mondo del web si è ormai trasformato in un campo minato di notizie false, vere e proprie esplosioni di disinformazione, che diventando virali, mistificano la realtà e alimentano false credenze…